Non amo fare le valigie...

-Oreste sulla valigia-

Non amo fare le valigia, figuriamoci disfarle!

Credo che il problema sia nella mia totale mancanza di essenzialità.

Ogni volta ci provo. Stilo una lista, cerco di ottimizzare le scelte, eppure ogni volta la quantità di bagagli non è mai essenziale.

Credo che il problema sia legato al fatto che ogni volta mi pongo le domande: "E se piove? E se fa freddo?"

Ecco, poste queste due domande la quantità di vestiti si triplica.

Se poi aggiungiamo che viaggiamo con due bambini piccoli,  i cambi previsti aumentano, perchè per la sadica legge di Murphy delle mamme, quando non hai cambi in più i tuoi figli si sporcheranno in modo irrimediabile.

Quando non avevo figli era facile fare i bagagli.
Avevo la mia bella lista, preparavo gli outfit con cura e partivo soddisfatta.

Ora, fare le valigie è un'impresa.

Avete mai fatto i bagagli con due bambini piccoli a piede libero per casa? O con un gatto che ha deciso di dormire proprio nella valigia che stai cercando di riempire?

Fare le valigie è diventato per me un'impresa titanica.

Preparo le cose per Polpetta, le cose per Pulcino e le mie.

Preparo le cose che usiamo tutti, Marito compreso, e le accumulo sul tavolo in cucina.

Nel frattempo vengo distratta mille volte dai bambini per svariati motivi:

- si avvicina Pulcino, mi prende per mano intonando "Mammaaaaaa, miniiiiii; amooooo!" Che sta per "mamma, vieni, andiamo!" e mi trascina di fronte all'armadio dei giochi indicando quello che vorrebbe, oppure mi chiede di montargli la pista dei trenini, oppure mi chiede di leggere un libro, oppure vuole misurarmi la febbre con il gioco del dottore....

- Polpetta chiede il mio aiuto perchè: Pulcino gli ruba i giochi, Pulcino gli ha dato i pizzichi, Pulcino non gli da un gioco...

-Pulcino si aggira con addosso un pannolino puzzolente e Polpetta si aggira per la zona giorno con il naso tappato dichiarando: "mamma lo devi cambiare!", oppure Polpetta decide che deve andare in bagno e, quando ha finito, mi chiama per essere lavato...

- Oreste (il gatto) chiede cibo, chiede di uscire in poggiolo, si stende sulla valigia chiusa, si stende nella valigia aperta, mi fa gli agguati....

- Pulcino decide di aiutarmi vuotando la valigia o allungando la manina verso il tavolo e facendo rovinare a terra una pila di abiti precaria;

- in sala i contenitori dei giochi sono esplosi e la stanza diviene inagibile;

- Pulcino, camminando senza badare agli ostacoli, arriva piangendo perchè è andato a sbattere contro il muro, lo spigolo del tavolo, un mobile... Protende le manine, chiede di essere preso in braccio ed un bacio dove si è fatto male, quindi torna a giocare felice mentre gli raccomando "guarda avanti!" e lui si gira un secondo prima di andare a sbattere contro la maestà della porta evitando lo spigolo per un pelo...

Fare le valigie a casa da sola è un affare non da poco, ma quest'estate le ho rifatte già tre volte e ne sono venuta a capo. Ok, mi devo sedere con i bambini ed il gatto in braccio per cercare di chiudere la cerniera della valigia, pregando che non si riapra facendo esplodere gli abiti tutto intorno, devo portare tanta pazienza quando Marito carica la nostra piccola auto lamentandosi perchè abbiamo troppi bagagli e l'auto troppo piccola, ma...

Non saper essere essenziale ha i suoi vantaggi: abbiamo sempre il necessario.

Anche se...

Anche se dimentico sempre qualcosa.

Anche se metà di ciò che porto via non viene utilizzato.

Anche se ogni volta mi riprometto di raffinare la tecnica ed ogni volta non ci riesco. Ho perfino provato a stampare le liste dei bagagli che si trovano sul web, ma niente. Non ha funzionato affatto...

Riuscirò, un giorno, a vivere la preparazione dei bagagli in modo sereno?

Intanto ci scherzo su lasciandovi la canzone che canto sempre mentre faccio le valigie...