Il significato di essere mamma: Marta, una mamma ad alto contatto




Questa settimana, per la rubrica "Il significato di essere mamma", vi presento Marta, del blog Dindalon. Marta è una dolcissima mamma ad alto contatto, che ha deciso di ascoltare la sua bimba e di vivere la sua maternità libera dagli schemi che spesso la società vorrebbe imporre alle madri.

Nel suo blog Marta tratta temi come la maternità ad alto contatto, l'allattamento, babywearing in modo delicato, senza mia essere eccessiva o polemica. Quando ha accettato di partecipare a questa mia iniziativa ero davvero molto emozionata, perchè mi piace la delicatezza con cui Marta affronta temi profondi come la maternità.

Siete curiosi di leggere la sua storia?


Cos'è per te la maternità?

Maternità è mettersi in gioco. Essere pronta a stravolgere diverse cose, pensieri, abitudini consolidate. Combattere per portare avanti il proprio pensiero, a volte così diverso da quello di altri. E' ritornare bambina e rivivere la propria infanzia, nel bene e nel male. Essere mamma è esserci. È contemporaneamente immensa fatica e gioia all'ennesima potenza.
E' scoprire un amore troppo grande da poter descrivere, un amore che arriva dal profondo, dalla consapevolezza di aver cresciuto il proprio bimbo dentro il proprio corpo e avergli dato vita. Cito una frase che mi ha colpito profondamente, di Elizabeth Stone: "Decidere di avere un figlio è una scelta radicale. E' decidere di avere per sempre il proprio cuore che cammina per il mondo, fuori dal proprio corpo".

Come vivi la tua genitorialità?

Fino ad un mese fa la vivevo in modo totale, poi è iniziata la scuola materna. 
Per 3 anni siamo state sempre insieme, e con sempre intendo proprio sempre. Ogni tanto penso a questa cosa, questo bisogno reciproco di stare l'una accanto all'altra, anche fisicamente. E' partito da me o da lei? Mi domando se sono io ad essermi adattata ad una sua esigenza o se lei necessiti di tanto contatto perché, di fondo, sono anche io da averne bisogno. Penso siano entrambe le cose. 
Non mi sono annullata come persona, come potrebbe sembrare, mi sono proprio trasformata. Non ho soffocato le mie esigenze, sono le esigenze stesse ad essere cambiate. Lei è la mia priorità, e la sua serenità è anche la mia.

Com'è nata la tua scelta di mettere al mondo dei figli?

E' un'idea che ha sempre fatto parte di me. Sono stata educatrice della prima infanzia per quasi 10 anni, ho sempre adorato i bambini, e non vedevo l'ora di averne uno mio. Poi, una volta trovatami di fronte alla scelta effettiva, in realtà ero un po' spaventata, e ho temporeggiato. Ma questo perché, in generale, sono restia ai cambiamenti. Anche mio marito è sempre stato propenso ad avere figli, anzi, lui era pronto prima di me!

Cos'ha comportato per te questa scelta?

La scelta più grande che la maternità mi ha portato a fare è stata quella di lasciare il lavoro, quindi posso dire che mi ha davvero cambiato la vita. Vedo il mondo da un'altra prospettiva, sono cambiate le mie priorità, e sono felice di questo.
Prendermi cura di un esserino totalmente dipendente da me mi ha portato a crescere e ha fatto sì che diventassi effettivamente (e finalmente!) adulta, perché prima di questo grande evento mi rendo conto che ancora non lo ero del tutto.

E tu che mi leggi, cos'è per te la maternità o, se sei un padre, la paternità?
Come vivi la tua genitorialità?
Come è nata la tua scelta di mettere al mondo dei figli?
Cos'ha comportato per te fare questa scelta?
Hai voglia di raccontarmelo?
Scrivimi alla mail Fiorellinosn@gmail.com!
Sarò felice di condividere qui sul blog la tua storia

Se ti sei perso le puntate delle scorse settimane, corri a leggere l'esperienza di:

Federica

Commenti

  1. Silvia, grazie mille per questa intervista.
    È stato un piacere partecipare!

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  2. Marta, dici cose in cui mi ritrovo molto, come il bisogno di stare insieme a tua figlia, un bisogno mescolato tra il suo e il tuo, dove i vostri confini un po' si perdono. Poi la tua resistenza ai cambiamenti... una caratteristica che mi appartiene :) Grazie per il tuo racconto e grazie, sempre, a Silvia.

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    1. Maddalena, leggo solo ora questo commento. Io ti ho scoperta da poco, ma ho pensato la stessa cosa: mi ritrovo molto in quello che scrivi. Sono felice di essere corrisposta! :)
      Grazie a te per essere passata anche da qui.
      Marta

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