Pensieri e riflessioni






Eventi come il terremoto che sta sconvolgendo il centro Italia sono eventi che ti fanno sentire impotente, che ti fanno chiedere: perché?
Perché ti addormenti nel tuo letto, nella casa che ritieni sicura e mentre dormi la terra trema, ti svegli in preda al terrore e perdi tutto?

Il terremoto del 2012 mi ha segnata.
La terra tremava in Emilia e tremava anche nel veronese. Noi siamo stati fortunati, non è stato un terremoto così catastrofico, abbiamo solo "ballato un po'" ma mi ricordo ancora la scossa di prima mattina, quando avevo Polpetta in braccio. Era un fagottino di poco più di un mese. La casa tremava, le travi in legno scricchiolavano e giù in cucina qualcosa è caduto dalla credenza. Un rombo sommesso accompagnava la scossa. Io, terrorizzata, mi sono rifugiata con il mio bambino tra la maestà della porta e la trave di metallo che attraversa il soffitto. Marito, ancora a letto, che mi diceva di stare calma. Io abbracciavo il mio bambino ed avevo paura.

Non avevo paura per me. Avevo paura per il mio bambino.

Un paio di ore dopo, verso metà mattina, ero in ospedale, per un incontro con l'ostetrica per controllare l'allattamento. La terra ha tremato di nuovo, ancora più forte, ed io sono stata messa sotto alla scrivania, con Polpetta in braccio. "Tanto, se succedesse qualcosa, non riusciremmo mai ad uscire in tempo", mi hanno detto Marito e l'ostetrica.
Ed io cercavo di stare calma, mi dicevo che tanto non sarebbe successo nulla, che dopo poco saremmo tornati tutti a casa tranquilli. Così è stato, per fortuna.

Era il 25 maggio del 2012. 
A chilometri di distanza la gente perdeva la casa e moriva.

Noi ci siamo solo spaventati.

È successo a loro, non a noi.

E guardi le immagini ai telegiornali, osservi piena di orrore e dolore la devastazione che ha colpito gli altri.
E pensi: potrei essere io. Potrebbe essere la mia casa. Potrebbero essere i miei bambini. Potrebbero essere i miei  cari.
E ti senti impotente.
Gli eventi naturali rendono impotenti tutti noi. Siamo solo ospiti neanche tanto educati su questo pianeta.

Cosa possiamo fare?
Non possiamo evitare eventi come i terremoti. Non sono prevedibili.
Ci si può preparare, imparando come comportarsi in caso di emergenza ed educando i nostri figli ad affrontare situazioni estreme.

Possiamo essere solidali, possiamo aiutare chi ha perso tutto donando qualcosa affinché possano iniziare a tornare alla vita.
Possiamo educare i nostri figli alla solidarietà, al servizio, al donare aiuto a chi ha bisogno in modo gratuito.

Possiamo donare speranza, possiamo portare un po' di sollievo a chi soffre.
A volte basta poco: una parola di conforto, un sorriso, un pensiero positivo.

In questi giorni non so come comportarmi con il mio blog.
Di fronte a certi eventi mi sembra quasi una frivolezza pubblicare un post.
Però, oltre alle persone che soffrono a causa del terremoto di questi giorni, ci sono tante altre persone che soffrono e non lo sappiamo.
Dietro ad un pc o uno smartphone c'è una persona che legge ed ha una storia. C'è chi è sereno, chi è inquieto, ma bene o male un po tutti abbiamo le nostre croci, le nostre sofferenze. C'è chi ha un caro con un brutto male, chi ha subito un lutto, chi ha vissuto il terremoto di questi giorni.

Così, seppur con toni meno frivoli, ho deciso di scrivere comunque, perché sarebbe bello sapere che le mie parole hanno dato sollievo ad almeno una persona. 

A volte si legge per distrarsi per non pensare per un po' a ciò che ci rende infelici.
Spero che le mie parole, quindi, possano essere di sollievo a qualcuno, che possano far vivere per qualche istante un po' di normalità.

Perché si soffre, si cade, si vede tutto nero, ma poi ci si rialza e si guarda avanti. E piano piano si può tornare ad essere felici. Le cose brutte si superano.
E tu, che mi leggi e che hai il dolore nel cuore, coraggio! Il sole splende sempre, anche dietro alle nuvole più nere. 

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