I diritti naturali dei bambini: il diritto al selvaggio




Da quando siamo in montagna i miei bambini stanno giocando immersi in mezzo al verde. Non serve loro molto per giocare ed essere felici: basta un prato.
Pulcino esplora il verde, rimanendo estasiato davanti al verde dell'erba, giocando con un legnetto o con una fogliolina.
L'altro giorno ha pure cercato di assaggiare un sassolino, ma ho prontamente provveduto ad estrarlo a forza dalla sua bocca, con suo sommo fastidio.

Polpetta è felicissimo! 
Lui, ogni giorno, scopre qualcosa di nuovo: un ragno che fa una ragnatela, un fiorellino, una lumaca che lascia la bava dietro di sè...
Si accuccia, osserva a lungo, poi ti chiama e ti dice: "mamma, è interessante, vieni a vedere!" Quindi inizia a fare millemila domande, perché è curioso ed anche se piccolo, ha una mente scientifica.

Le nostre giornate non sono pianificate, lascio che sia lo stupore per la natura ad organizzare i giochi dei miei bambini.
Uno dei diritti naturali dei bambini, infatti, è " IL DIRITTO AL SELVAGGIO "

Siamo così abituati ad organizzare tutto per i bambini, che anche il tempo libero è preorganizzato. Siamo nell’epoca in cui tutto, per essere divertente, deve esser pianificato, a partire dai momenti di gioco fino ad arrivare agli spazi: parchi giochi, giardini, cortili... Ovunque cerchiamo di far sì che ci siano già spazi verdi attrezzati in modo che i bambini trovino già i giochi pronti.
Ma dov’è la possibilità di giocare con la fantasia? Di immaginare i giochi in mezzo al verde? 

Liberare la fantasia e giocare senza schemi predefiniti da ai bambini il potere di essere sè stessi, di ascoltare le loro inclinazioni e pulsioni, di utilizzare la mente, e di conseguenza la loro intelligenza per divertirsi e, insieme, imparare dalla natura.

Così lascio che il prato compia la sua magia, che liberi le inclinazioni dei miei bambini e permetta loro di sperimentare, di ammirare, di imparare da un bruco, da un'ape che ronza di fiore in fiore.
Domenica ho permesso a Polpetta di giocare con dei legni, attrezzi necessari a trovare il tesoro dei pirati in cima allo scivolo.
Ho lasciato che Pulcino immergesse le mani negli aghi di pino e si stupisse del fatto che al tatto erano lisci ma anche pungevano.
Ho permesso che i miei piccoli immaginassero di essere in un mondo fantastico e si sentissero padroni del mondo.
Ed erano felici, ed io con loro.

Commenti

  1. I miei figli dell'essere selvaggi ne hanno fatto una vocazione...scherzo eh...però si hai ragione, io più che posso lascio che vivano le loro giornate e i momenti di gioco senza tante "nanne", come si dice dalle mie parti, non sto sempre li a guardare le mani pulite, che non tocchino in terra e cose così. Stando in campagna poi sarebbe un po' difficile come obiettivo e pure un peccato a pensarci bene.

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