Portare i bimbi

Questa settimana Polpetta è stato male e la sua influenza ha lasciato come ricordo un grande bisogno di essere coccolato. Ieri mattina siamo rimasti seduti per più di un'ora sul divano e lui era spalmato su di me.
Tenerlo così vicino, appoggiato al mio petto, così a lungo, mi ricordava quando era piccolo piccolo e lo portavo in fascia.

Portare Polpetta in fascia è stata una bellissima esperienza.
Appena Polpetta era nato, assieme alla grandissima gioia di poter vedere, coccolare e abbracciare il mio cucciolo, si era aggiunta un po' di malinconia. In fondo eravamo stati simbionti per 37 settimane, mi mancava il mio Risino che scalciava nella pancia, che faceva ondeggiare l'acqua della vasca da bagno, che mi teneva costantemente compagnia ogni ora del giorno, perché eravamo indissolubilmente uniti.
A volte, per ridere, affermavo di sentirmi un "Figlio Abito", perché comunque la gravidanza comporta il fatto che tu, donna, ti debba adeguare alle esigenze della creaturina che porti in grembo. Però nonostante la fatica ed i piccoli fastidi collegati alla gestazione era stata una splendida esperienza.

Un bambino passa nove mesi nella pancia della mamma, questa è la gestazione. Uno dei sensi che si sviluppano per primi in utero è il tatto, qui il feto sperimenta l'essere contenuto, portato, protetto.
Quando nasce passa improvvisamente da un ambiente liquido, caldo, accogliente, ovattato, ad un ambiente totalmente differente, ricco di stimoli mai percepiti, suoni, colori, profumi, sapori. Anche la percezione del tatto si modifica. Per questi motivi il neonato ha bisogno di altri nove mesi, un periodo chiamato esogestazione, per potersi adattare al nuovo ambiente, provare di nuovo benessere e separarsi finalmente, intorno al nono mese di vita, dalla mamma per poter esplorare il mondo; questo passaggio avviene quindi  nel momento in cui il bambino inizia a gattonare e a separarsi autonomamente dalla mamma.

Inizialmente il bisogno principale del neonato è di adattarsi al mondo esterno proprio tramite il senso che più è abituato ad utilizzare, il tatto.
Per questo motivo ha tanto bisogno di sentirsi in stretto contatto con colei che per nove mesi è stata il suo mondo, la mamma. Ecco perché spesso piange, non solo per soddisfare i bisogni fisiologici di mangiare, dormire, essere cambiato, ma anche per soddisfare il bisogno impellente di sentire di nuovo sulla sua pelle il contatto con la mamma e ritrovare le sensazioni primordiali che ha percepito fin dal concepimento.

La mamma, però, non sempre è disposta a restare così a lungo in contatto con il neonato, perché la nostra società, come afferma Gonzàles, è per alcuni aspetti comprensiva, ma lo è poco nei confronti di madri e bambini.
Uno dei tabù della società moderna è relativo al pianto: è proibito preoccuparsi dei bambini, prenderli in braccio e dare loro ciò che chiedono, perché altrimenti prendono il vizio.
In realtà, la psicologa Gerhardt affermava che l'essere tenuto tra le braccia con amore è il più grande stimolo allo sviluppo, più efficace persino dell'essere allattati. Non a caso, infatti, un bambino allattato a sazietà, si lascerà morire se non potrà stare in stretto contatto con la mamma.
Sin dall'antichità i bambini sono sempre stati molto vicini alla madre, come lo sono al giorno d'oggi nelle società meno industrializzate, portati stretti in fasce e legati saldamente al corpo della madre.
In fondo portare i bimbi non è prerogativa della specie umana, sono molte le specie di mammiferi che lo fanno, ad esempio i marsupiali.

Uno studio di A.Hunziker e R.Barr dimostra che nei bambini portati in fascia tre ore al giorno a sei settimane, si riducono sensibilmente i momenti di pianto rispetto ai coetanei non portati.

Ho letto un libro molto bello ed illuminante, di Alessandra Bortolotti, "e se poi prende il vizio" che parla ampiamente dei vantaggi del portare i bimbi.
Portare i bimbi non è da intendersi come inserirli in un marsupio, che costringe il bambino ad una posizione innaturale, ma si intende portarlo in fascia, che permette, tramite le varie posizioni che possono essere assunte a seconda dell'età, di assumere una posizione naturale e favorevole allo sviluppo del neonato.
L'autrice ha stilato un elenco di tali vantaggi:

1-i bambini portati piangono meno;
2-i bambini portati diventano autonomi prima dei coetanei lasciati soli per lungo tempo in contenitori vari quali box, sdraiette, passeggini;
3-Portare i bimbi a pelle a pelle ha potere analgesico;
4-portare i bambini ê comodo e pratico (avere le mani libere è un grande vantaggio!);
5-portare i bambini facilita il continuum fra endogestazione ed esogestazione;
6-portare i bambini favorisce il legame di attaccamento;
7-portare i bambini facilita la comunicazione;
8-portare i bambini migliora lo sviluppo corporeo, perché adeso al corpo della mamma riceve continui stimoli all'organo dell'equilibrio;
9-portare i bambini è una continua fonte di apprendimento, perché assieme al genitore il bambino sperimenta ciò che nella sdraietta non può sperimentare;
10- tutti possono indossare i bambini e trovare un supporto più adatto, perché esistono svariati tipi di fascia, quella lunga, quella ad anelli, il mei tai... Ogni mamma troverà quella con cui lei ed il suo piccolo si troveranno meglio;
11-portare i bimbi è economico e sostenibile;
12-portare i bimbi aiuta le mamme a sentirsi più libere e a spostarsi meglio con loro;
13-portare i bambini aiuta a ristabilire un contatto successivo alla separazione, quando ad esempio la mamma deve assentarsi per qualche motivo;
14-in caso di cesareo, nascita difficoltosa o prematura, portare i bimbi aiuta a superare il trauma della nascita.

In questi giorni l'inquilino nella mia pancia spesso si muove. Mi diverto a sentirlo, perché mi fa sentire più vicina a lui, o lei, dato che ancora non si sa se sarà un bimbo o una bimba, ma so già che, dopo la positivissima esperienza vissuta con Polpetta, vivremo insieme molti momenti in cui lo porterò nella mia fascia ad anelli, che personalmente trovo più pratica di quella lunga o del mei tei.
Vi farò sapere come sarà portare questo piccolino dopo averlo tenuto in grembo per tutta la gravidanza!

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