L'acetone, questo sconosciuto

Questi giorni sono stati decisamente faticosi. Polpetta ha avuto l'influenza intestinale ed è stato davvero molto male. L'altro giorno era così distrutto, con la febbre sopra i 39 che si è spalmato sul divano e non si è più mosso per tutta la mattina.
Chiamata la pediatra, ci ha dato l'appuntamento per le 12.30, così ho dovuto prendere il mio piccolino e lottare con lui per riuscire ad infilargli scarpe, giacca, sciarpa e cappello. Mi faceva davvero molta pena. Piangeva disperato e implorava: "mamma, sto male, voglio restare a casa mia!"
Arrivati allo studio della pediatra, i lacrimoni gli solcavano il viso, così me lo sono accoccolato sulle ginocchia e ci siamo fatti le coccole.
La visita è stata davvero impegnativa. Polpetta non aveva la minima intenzione di collaborare a spogliarsi, teneva strette strette nelle mani le maniche, si dimenava cercando di venirmi in braccio implorandomi di portarlo a casa. Alla fine la pediatra, donna davvero molto sensibile e delicata con i bambini, ha deciso di far scendere Polpetta dal lettino e di visitarlo in braccio a me, mentre il piccolo singhiozzava e si aggrappava ai miei vestiti, ma si lasciava fare mansueto.
Oltre al virus influenzale, Polpetta aveva l'acetone.
Si, Acetone. Non quello per levare lo smalto, bensì un disturbo conseguente ad un episodio febbrile che comporta un totale consumo di energie e di zuccheri, tanto che il corpo, esaurite le scorte zuccherine, inizia ad intaccare i lipidi producendo sostanze di scarto, chiamate corpi chetonici che vengono espulse tramite le vie aeree e l'urina. L'urina, quindi,è molto odorosa e l'alito diventa pesante assumendo l'odore caratteristico di frutta marcia.

Fortunatamente questo disturbo si risolve molto facilmente, anzi, la terapia è quasi piacevole: basta modificare la dieta per un po', eliminando cibi ricchi di grassi come cioccolata, salumi, latticini grassi, preferendo quelli magri e reintegrando gli zuccheri,sia semplici e complessi. Via libera, quindi a caramelle, zucchero, pasta, pane, riso, patate, bevande dolci.
La pediatra ci aveva anche prescritto un po' di Coca-Cola, che aiuta a togliere la nausea, collegata al virus intestinale. Purtroppo o per fortuna, da mamma talebana dell'alimentazione sana, non ho abituato Polpetta alle bibite dolci, infatti di solito beve acqua, spremute di arancia senza zucchero e latte senza zucchero aggiunto, perciò la Coca-Cola non gli è affatto piaciuta e fargli bere le bustine prescritte dalla pediatra è stato molto difficile.
La nostra fortuna è che Polpetta è goloso, per cui siamo riusciti a risolvere l'acetone con una dieta a base di pasta e riso in bianco e ogni tanto una gelatina alla frutta, che gli piace molto.

Oggi, finalmente è sfebbrato e nel pomeriggio si è staccato da me per andare a giocare.
La cosa che mi lascia l'amaro in bocca in tutta questa vicenda è il fatto che, purtroppo, i tagli alla sanità penalizzano i bimbi piccoli. Quando ero bambina e stavo male, ricordo che la mia pediatra mi visitava sempre in casa. Portare il mio bambino così disperato nello studio medico mi ha spezzato il cuore. In fondo per un bambino di quasi tre anni uscire di casa con la febbre sopra i 39 è indubbiamente uno sforzo molto grande. Non è giusto che creature piccole debbano essere penalizzate da scelte economiche legate alla crisi che sembra non avere mai fine.
A ciò si collega anche il fatto di cronaca recente. Giusto giusto ieri una neonata siciliana è deceduta a poche ore dalla nascita proprio perché, a causa di politiche sociali ed economiche che riducono i servizi, oltre che ad altre  responsabilità che devono essere accertate dagli inquirenti, non ha trovato un ospedale in grado di aiutarla.
Che futuro può dare la nostra società ai nostri bambini?
Chi decide per noi, nei palazzi di potere, non sta decidendo in modo lungimirante. Ci si lamenta perché le nascite sono calate al minimo dell'unità d'Italia, però non ci sono politiche che sostengano le famiglie, che diano ai bambini i diritti fondamentali varati dalla convenzione ONU del 1989, come salute, istruzione, una vita dignitosa. Troppe famiglie vivono al limite della soglia di povertà, ma purtroppo i giochi di potere continuano, facendosi beffe della gente comune.
Quando cambierà qualcosa? Quando, finalmente, torneremo ad avere speranza nel futuro e nelle istituzioni?

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