Favole

In questo periodo Popetta adora le favole. Mi chiede di raccontargliene ogni ora del giorno.
A volte gli racconto favole a voce, a volte ne invento di nostre dove lui è il protagonista, altre volte leggiamo un libro.
Il momento più bello è la sera, prima delle nanne, quando ci stendiamo sul letto uno accanto all'altra e leggiamo la fiaba della buona notte insieme, abbracciati, e quando la storia è finita ci coccoliamo un po' prima che lui vada ad addormentarsi nel suo lettino.
Quando ero bambina mi piacevano tanto le storie e quando sono stata in grado di leggere ho passato ore ed ore a leggere e lo faccio tutt'ora. Sarei davvero contenta se questa passione arrivasse a Polpetta e diventasse un lettore appassionato pure lui. Credo che non ci sia nulla di più bello che lasciar libera la fantasia e creare immagini nella mente accompagnati dalla storia che stiamo ascoltando o leggendo.
Leggere è un'attività importante per la formazione del linguaggio dei bambini perché la lettura di storie arricchisce il loro vocabolario. Quando ero incinta di Polpetta avevo letto su una rivista di uno studio che sottolineava quanto fosse importante leggere ai bambini già da quando erano nella pancia della mamma. Credo che la creatura che sta crescendo nella mia pancia ora sia avvantaggiata, rispetto a Polpetta, perché ascolta favole ogni ora del giorno!

Le favole, oltre a stimolare il linguaggio, hanno anche un grande valore morale, in quanto sin dall'antichità erano gli strumenti attraverso i quali venivano insegnate le basilari regole di convivenza sociale a coloro che le ascoltavano. Chi non ricorda le favole di Fedro ed Esopo, con i loro insegnamenti?
Successivamente le favole, da puri insegnamenti morali, sono diventate il mezzo attraverso il quale i bambini possono rielaborare vissuti pericolosi, paurosi ed inquietanti della vita quotidiana, supportati dal fatto che quasi tutte le favole hanno un lieto fine, che li aiuta ad intravvedere la speranza anche nelle situazioni più complesse e difficili.
Attraverso le favole i bambini si identificano con il protagonista e attraverso di esso rivivono le stesse emozioni, positive e negative ed entrano in contatto con il loro mondo emotivo, imparando nuovi schemi di comportamento e diventando capaci di attivare i comportamenti necessari per superare le emozioni più forti, riconoscendole, dando loro un nome e diventando consapevoli delle emozioni che vivono.
Tramite i personaggi buoni e cattivi incontrano gli archetipi delle persone con le quali si entra in contatto con la quotidianità. Il lupo, l'orco, il drago personificano le figure pericolose con le quali i bambini possono relazionarsi nella vita di tutti i giorni quali lo sconosciuto, il pedofilo, il ladro di bambini...
Tramite figure controverse quali la matrigna o le sorellastre i bambini possono trasferire le emozioni negative che a volte provano nei confronti della mamma o di fratelli e sorelle e riconciliarsi così con la figura materna, che mantiene così la sua valenza positiva.
I genitori che abbandonano i bambini nel bosco e poi si pentono di ciò che hanno fatto aiutano i bambini a rielaborare vissuti contrastanti con le figure genitoriali, passaggio importante soprattutto in questo periodo dove l'opinione pubblica si sofferma in modo quasi morboso su fatti di cronaca che vedono come protagonisti i genitori e come vittime i loro stessi figli.

A volte sento dire che alcune mamme faticano a raccontare ai loro bambini favole come Cappuccetto Rosso o Pollicino, perché hanno paura di traumatizzare i loro bimbi.
Queste mamme, a mio avviso, dimenticano l'importanza che ha l'adulto che narra la favola in quel momento. Noi che raccontiamo la storia, aiutiamo i bambini, nel momento critico in cui la storia si fa più cupa, a mantenere il contatto con la realtà, con la modulazione della voce e la presenza fisica, facendo si che il bambino si possa abbandonare alla narrazione sicuro, perché l'adulto è li con lui e lo fa sentire accudito, protetto, amato. Ciò è fondamentale per la maturazione emotiva dei bambini, che in questo modo imparano che dentro di sé hanno le forze interiori per sconfiggere la paura del lupo e diventare emotivamente più forti. Compiendo questo passo saranno in grado di rielaborare paure, frustrazioni e sentimenti negativi della vita reale, superando così le difficoltà che possono incontrare quotidianamente.

Polpetta adora la storia del Lupo e i sette capretti e la storia dei Tre Porcellini. Gli piace anche la storia della Zuppa di Sasso, un libro in cui un lupo vecchio e senza denti arriva in una fattoria ed assieme agli animali prepara una zuppa e cena assieme a loro.
A volte Polpetta mi chiede di aprire la finestra, o la porta, per lasciar entrare in casa sua il lupo buono, che è venuto a giocare con le pentoline ed a preparare la zuppa di sasso per lui. Poi il gioco prosegue: bisogna aprire di nuovo la finestra, per lasciar uscire un attimo il lupo buono. Deve andare fuori a soffiare via il lupo cattivo che vuole mangiare Polpetta. Quando avrà finito tornerà in casa e farà le nanne vicino al letto di Polpetta, così se per caso il lupo cattivo tornasse il lupo buono lo proteggerà.
Trovo che sia incredibile il modo fantasioso in cui il mio bambino, da solo, ha rielaborato le figure delle sue favole preferite, riuscendo a difendersi in modo positivo ed autonomo dalle sue stesse paure.

La fantasia dei bimbi è un bellissimo giardino da coltivare, che dona fiori preziosi, sempre nuovi. Noi genitori non dobbiamo aver paura per loro. I nostri bambini trovano in noi la base sicura per affrontare anche le loro stesse paure, stupendoci ogni giorno di più!

Commenti

  1. Anche noi adoriamo leggere, abbiamo introdotto da non molto la lettura di qualche libro prima della nanna ed è un bellissimo momento che condividiamo tutti e tre.
    Però sono tra quelle mamme che ancora rimanda le favole come Cappuccetto Rosso e Pollicino. Mi sembra di crearle timori e pensieri che al momento non ha. Per ora, Cappuccetto va dalla nonnina e incontra un lupo buono ma affamato, che vorrebbe tanto mangiarsi la crostata che c'è nel cestino della merenda ;)

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  2. Io adoro raccontare le favole ai miei bambini, a loro piacciono molto le favole di Esopo.
    Come hai scritto bene tu, è molto importante la figura di chi racconta la favola, ma trovo importante che i bambini ascoltino le favole perché dietro ad ognuna c'è sempre una morale importante.

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